6 Febbraio 2025

Preghiera personale e in famiglia

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Carissimi parrocchiani,

uso questo modo inconsueto, una specie di lettera aperta, anzitutto per salutarvi tutti e per augurarvi di cuore buona Pasqua, visto che di persona non ci si potrà vedere nei prossimi giorni. E anche colgo l’occasione per aggiornarvi sulla situazione della parrocchia dopo ormai sei settimane, un mese e mezzo, di chiusura.

Non voglio entrare nel novero di chi fa commenti sui social, a proposito o meno, sul tempo che stiamo vivendo. Vi dico soltanto che ogni giorno celebro – rigorosamente da solo e a porte chiuse– la Santa Messa per tutti voi, per le persone a cui vogliamo bene, per gli ammalati, chi si sente solo in questi giorni, per la nostra Nazione e per il mondo intero, affidando al Signore quella sottile angoscia che tutti ci portiamo dentro in questo tempo. Il non sapere, non poter fare un programma, il timore del contagio, il dolore di fronte a chi non ce l’ha fatta, questo è stato il clima vissuto da tutti in questa Quaresima, senza momenti liturgici, ma vissuta davvero nelle nostre case, con tutte le privazioni che ancora continuano. Andiamo a vivere una Settimana Santa da reclusi, mentre la bellezza della natura che si apre a primavera ci chiamerebbe ad uscire.

La Diocesi ci propone un percorso di preghiera in casa, con un angolo della nostra dimora dedicato a ricordare la presenza del Signore. Abbiamo occasione di partecipare in streaming o alla televisione alle celebrazioni del Vescovo Claudio e di Papa Francesco. Usiamo questi due momenti, le celebrazioni in video e la preghiera in casa, per vivere comunque i giorni santi del Triduo Pasquale. Una lampada alla finestra accesa nella notte della Veglia Pasquale e le campane a festa la domenica di Pasqua a mezzogiorno saranno i segni che accompagneranno queste giornate. Il resto sarà silenzio. Come segno la chiesa rimarrà aperta per la preghiera personale di chi, passando per le uscite consentite dalla normativa, vuole fermarsi un attimo.

Vi aggiorno brevemente sulla parrocchia. Dal 23 febbraio è tutto chiuso; abbiamo perso il campo invernale dei giovanissimi, l’uscita della terza media, la Prima Confessione, la Cresima, quasi sicuramente non vivremo neanche la Prima Comunione prevista per il 10 maggio. Nessuna attività presso gli impianti sportivi, chiuso il patronato. Dopo un mese e mezzo certamente la situazione si fa pesante e sappiamo che così continuerà ancora.

L’unica attività che continua ad essere operativa è la Caritas parrocchiale che – rispettando tutte le normative – continua ad assistere con i pacchi spesa ogni settimana le circa venti famiglie che in questo momento hanno particolarmente bisogno. La “fornitura” dei generi alimentari è un carrello messo apposta, con la scritta “Caritas parrocchiale Natività”, davanti alle casse del Conad. Chi vuole dare una mano in questo periodo alle famiglie bisognose lo può fare in questo modo. C’è da rimanere stupiti a questo proposito per la generosità delle persone, il carrello è sempre pieno di generi alimentari!

Dal punto di vista dei lavori, il cantiere della palestra è andato avanti regolarmente fino al 20 marzo, con una buona progressione dei lavori, sono state già completate le intelaiature delle due testate, poi, con il decreto del 21 marzo anche questa attività è stata sospesa fino a data da destinarsi.

Dal punto di vista economico la parrocchia, che ha come entrate solo le offerte raccolte in chiesa e le tre “buste” della Sagra, di Natale e di Pasqua, inizia a sentire una notevole difficoltà finanziaria, in quanto tasse, bollette, utenze continuano ad essere pagate regolarmente, ma a fronte non c’è stata più nessuna entrata dal 24 febbraio ad oggi.

La situazione in generale non è piacevole, e soprattutto non è confortata da una prospettiva certa. Anzi direi che è proprio questa incertezza del futuro quello che rende più difficile sopportare il periodo che stiamo vivendo. Quanti di noi si domandano “quando?”… quando finirà, quando si ritornerà alla vita consueta, quando si potranno riprendere le attività ordinarie e anche la vita della nostra Comunità, così apprezzata e amata da tante persone?

In questo contesto di domande, per ora senza risposta, viene annunciata la luce della Pasqua. Ci sembra una lunghissima Quaresima, è vero, addirittura quasi un prolungato Venerdì Santo. Ma l’annuncio di Pasqua dice questo di grande: che alla notte della Croce c’è un limite, è il mattino di Pasqua. Vivere questo annuncio cristiano in questo contesto è davvero una luce di speranza. Perché anche se non sappiamo “quando”, sappiamo “che” la vita ritornerà.

Non mi piace lo slogan “andrà tutto bene”, non è vero, non sta andando bene. In certi casi mi sembra che un razionale realismo sia più intelligente di false illusioni. Ma mi piace l’arcobaleno, esposto su tanti balconi, antico segno biblico di pace tra Dio e l’umanità dopo le acque del diluvio.

È l’augurio che ci facciamo in questa Pasqua così diversa e strana, guardando alla luce che scaturisce dalla tomba di Cristo rimasta vuota, guardando ai colori e ai profumi della primavera che dice vita che rinasce.

Rimaniamo in reciproco contatto con gli strumenti che stiamo usando, il sito della parrocchia, il profilo facebook della parrocchia, le mail, i messaggi, i gruppi whatsapp, il telefono. Un saluto particolare a tutti i ragazzi, alle famiglie, ai nostri parrocchiani che stanno lavorando in prima linea nell’ambito socio sanitario. Una preghiera per tutti gli anziani, gli ammalati della nostra parrocchia, a chi vive ancora di più in questi giorni la solitudine.

A tutti il più caro augurio di Buona Pasqua.

Don Francesco

 

Per leggere/scaricare il testo per la preghiera personale e in famiglia (Settimana Santa e Triduo Pasquale 2020 in tempo di emergenza sanitaria) fare tap/click qui.

 

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